La tech company Meta prende delle misure precauzionali in riposta agli 11 reclami presentati di fronte alle istituzioni europee da NYOB, associazione per l’enforcement della privacy, che ha rilevato come con il recente cambiamento della privacy policy celasse l’intenzione della big tech di utilizzare i dati personali pubblici e non degli utenti di Facebook e Instagram dal 2007 ad oggi per l’addestramento dell’AI.
L’associazione ha rilevato infatti come la finalità del trattamento dei dati fosse eccessivamente ampia e, soprattutto, indefinita, dal momento in cui Meta si riferiva al foraggiamento – con i dati personali degli utenti – di una aspecifica “AI technology” e alla possibilità di condivisione di informazioni con terze parti non identificate precisamente.
I reclami del NYOB e di altre associazioni di consumatori hanno creato pressioni sulla DPC (Data Protection Commission, l’autorità indipendente irlandese per la protezione dei dati personali), la quale ha formulato una richiesta a Meta di interrompere tale trattamento dei dati. Meta ha conseguentemente deciso di impegnarsi con la DPC per evitare tale utilizzo e l’impegno è stato accolto favorevolmente dall’autorità.
Meta ha, tuttavia, espresso il suo disappunto per la richiesta, evidenziando che questa decisione contribuisce al più lento sviluppo dell’AI sul territorio europeo.