Le prassi di Riferimento UNI/PdR 164 sulla Pubblicità Accessibile e Inclusiva, sono un’iniziativa senza precedenti nel contesto comunitario. Questo progetto, frutto della collaborazione tra UNI (Ente Italiano di Normazione) e UPA (Utenti Pubblicità Associati), con il contributo di UNA (Associazione delle Agenzie della Comunicazione) ed FCP (Associazione delle Concessionarie di Pubblicità), definisce i requisiti per una comunicazione che attraversa molteplici canali (piattaforme, device, e touchpoint[1]) e mira a rendere la pubblicità accessibile da chiunque, a prescindere dalle proprie capacità fisiche, cognitive o linguistiche.
Le linee guida si propongono di abbattere le barriere pubblicitarie per persone con disabilità, ma anche per anziani, bambini, individui con difficoltà linguistiche o cognitive, e coloro che si trovano in situazioni particolari, come ambienti rumorosi o con ridotte possibilità di accesso ai messaggi pubblicitari. Questo lavoro si inserisce in un percorso normativo ambizioso, che integra aspetti fondamentali come la responsabilità sociale, la parità di genere e la sostenibilità.
Gli obiettivi principali delle nuove linee guida si definiscono in tre differenti filoni. Prima di tutto, l’apertura da parte delle società a nuovi segmenti di pubblico, ampliando il target di riferimento. In secondo luogo, l’accessibilità a contenuti pubblicitari, tesa a migliorare l’efficacia dei messaggi stessi, rendendoli chiari e indirizzati a più persone. In terzo luogo, la fedeltà da parte dei consumatori: quando una società si impegna concretamente nell’eliminazione di ostacoli, le persone sviluppano una connessione più intensa con la stessa.
Di conseguenza, l’accessibilità diventa uno strumento chiave per rafforzare la fedeltà dei clienti e costruire relazioni più solide.
Marco Travaglia, Presidente di UPA, ha presentato questa iniziativa non solo come un dovere etico, ma anche come una straordinaria opportunità per le aziende di rafforzare la loro connessione con il pubblico. L’accessibilità, secondo il Presidente, “è un’opportunità per creare connessioni più autentiche e significative con le persone, indipendentemente dalle loro capacità o condizioni”, considerando la pubblicità più accessibile non solo come realizzabile “ma necessaria, per costruire una società realmente inclusiva”.
[1] Un Touchpoint è un punto di contatto tra un’azienda e un cliente o un potenziale cliente. I punti di contatto possono essere fisici o digitali e hanno una diretta influenza sulla percezione del brand e l’esperienza dell’utente (link).