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Nell’ultimo capitolo della causa per contraffazione e diluizione di marchio, che ha visto contrapposti la rinomata casa di moda e Mason Rothschild, creatore degli NFT Metabirkins, i giudici americani si sono schierati con la maison francese.

La giuria ha infatti reputato i lavori di Rothschild non proteggibili ai sensi del Primo Emendamento, in quanto l’obiettivo dell’artista è stato ritenuto essere solamente quello di lucrare sul nome “Birkin”, ingannando consapevolmente i consumatori e facendo credere loro che i suoi NFT e il sito metabirkins.com fossero affiliati ai marchi “Birkin” di Hermès.

La Corte ha pertanto giudicato Rothschild responsabile rispetto a tutte e tre le rivendicazioni di marchi, e ha accolto la petizione di Hermès per un’ingiunzione permanente, che impedisce a Rothschild, tra le altre cose, di continuare a commercializzare gli NFT relativi alle opere d’arte collegate all’iconico modello Birkin e di utilizzare il dominio “MetaBirkins”, condannandolo altresì ad un risarcimento pari a $ 133.000,00. 

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