In una recente sentenza (Decisione n. 13241/2024), il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha confermato una sanzione imposta dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) riguardante il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo in Italia, comportando profonde implicazioni per i contratti adottati dagli operatori di gioco in Italia.
Nel caso di specie, la società Vincitù S.r.l., una titolare di concessione di gioco online, è stata multata da AgCom di un importo pari a EUR 388.453,93 (Delibera n. 121/24/CONS), per aver violato il divieto di pubblicità del gioco in Italia, codificato nell’Articolo 9 del c.d. “Decreto Dignità” (Decreto-legge n. 87/2018) che proibisce tutte le forme di pubblicità, sponsorizzazione e comunicazioni promozionali relative al gioco d’azzardo con vincite in denaro. Infatti, le indagini operate dall’AgCom avevano portato alla luce alcuni contratti promozionali e di affiliazione presso la sede di Vincitù.
Tale sentenza ha ribadito l’ampia portata del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo in Italia, sottolineando la sua applicazione a tutte le forme di contenuto promozionale, evidenziando l’obbligo delle principali piattaforme di implementare sistemi organizzativi robusti, inclusi strumenti automatizzati e intelligenza artificiale, proprio per garantire il rispetto del divieto, individuando la ratio del divieto nel contrasto alla ludopatia e nel rafforzamento della tutela del consumatore/giocatore, con particolare riferimento alle categorie vulnerabili
La decisione impone dunque agli operatori e le rispettive parti contrattuali di conformarsi alle regole sulla pubblicità di gioco anche da un punto di vista formale, in quanto gli accordi commerciali, che producono effetti sul pubblico, devono rispettare le limitazioni e i divieti in materia di pubblicità di gioco con vincite in denaro.