Una recente sentenza del Tribunale di Milano (n. 766 del 21 gennaio 2015) ha riconosciuto la violazione del diritto all’immagine della defunta attrice Audrey Hepburn, da parte di una nota azienda italiana produttrice di biancheria per la casa.
Nel caso di specie, l’immagine contestata era una riproduzione fotografica di una modella, rappresentata nella celebre posa tratta dal film “Colazione da Tiffany” (di schiena, mentre ammira una vetrina) per la quale la Hepburn è nota.
Sostiene il giudice che “È opinione ormai da tempo consolidata nella giurisprudenza che la tutela dell’immagine della persona fisica possa estendersi fino a ricomprendere anche elementi non direttamente riferibili alla persona stessa, come abbigliamento, ornamenti, trucco ed altro che per la loro peculiarità richiamino in via immediata nella percezione dello spettatore proprio quel personaggio al quale tali elementi siano ormai indissolubilmente collegati”.
L’abbigliamento, l’acconciatura, la posa con le quali si è deciso di rappresentare la modella, sono stati considerati elementi evocativi sufficientemente tali da richiamare immediatamente nel pubblico l’immagine di Audrey Hepburn. Gli eredi della defunta attrice, legittimi titolari dei diritti d’immagine della stessa, hanno pertanto adìto l’autorità giurisdizionale ed ottenuto il risarcimento del danno causato da tale indebito utilizzo.
“Deve dunque concludersi che sussiste nel caso di specie un’utilizzazione indebita (…) sia pure mediata dalla ricostruzione artificiosa eseguita nell’interesse della convenuta ma del tutto idonea a consentire ai lettori l’immedesimazione tra detta scena e la persona di Audrey Hepburn e dunque a consentire l’associazione non autorizzata della stessa alla campagna pubblicitaria in questione”.