Una recente decisione della US District Court di Manhattan ha ritenuto di non poter applicare al noto sito di musica on line la clausola di esclusione della responsabilità cd. safe harbor, disciplinata negli States dal Digital Millennium Copyright Act (DMCA) .
Grooveshark è una piattaforma on line famosa per dare la possibilità ai propri utenti – previamente registrati – di eseguire l’upload e la condivisione della propria musica preferita.
Fino a questo momento, l’esimente “safe harbor” aveva de-responsabilizzato Grooveshark nel caso di pubblicazione da parte dei suoi utenti di materiale in violazione del diritto d’autore di terzi; lo stesso sito web, infatti, si è sempre dichiarato rispettoso delle previsioni del DMCA e, pertanto, ottemperante al procedimento di “notice and takedown” previsto dal DMCA nel caso si ravvisi una violazione del diritto d’autore di terzi tra i materiali caricati sulla piattaforma.
Pochi giorni fa, tuttavia, il giudice Thomas P. Griesa, ha riscontrato che la diffusione di materiale illecito sul sito avveniva mediante upload realizzato ad opera degli stessi dipendenti di Grooveshark. Essi, infatti, come condizione del proprio impiego e assunzione, avrebbero dovuto caricare musica senza l’ottenimento della relativa licenza: la finalità, come è comprensibile, era quella di aumentare le visite sulla piattaforma e, di conseguenza, attirare la pubblicità degli inserzionisti.
Oltre alle conseguenze di tipo penale che tale vicenda avrà sulle persone del direttore capo e del responsabile tecnologico della piattaforma, pertanto, la peculiare modalità con la quale il materiale illegale è stato caricato sul sito, non ha garantito alla società l’esenzione di una responsabilità per l’accaduto anche sotto il profilo del copyright.