Un altro tassello del Green Deal Europeo, quello che riguarda l’industria tessile, è stata oggetto di discussione in Parlamento Europeo in questi giorni (dal calendario della sessione plenaria, la materia dovrebbe essere trattata nelle sessioni del 31 maggio e del 1° giugno), con l’approvazione di una Risoluzione per prodotti tessili durevoli e sostenibili.
Quest’ultima si inserisce nell’ambito dell’EU Strategy for Sustainable and Circular Textiles, elaborata dalla Commissione Europea nel marzo 2020, che mira a rendere il mercato tessile maggiormente sostenibile, sia attraverso l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili, sia scoraggiando il consumatore a rivolgersi alle industrie del cd. fast fashion. Anzi, i due aspetti risultano strettamente legati: con l’utilizzo di materiali maggiormente resistenti e riparabili, si promuove l’acquisto di capi che possano durare di più e che non necessitino di essere sostituiti in breve tempo.
Ciò richiederà maggiore trasparenza da parte delle imprese manifatturiere, che dovranno corredare i prodotti tessili di un passaporto digitale, con chiare informazioni circa la provenienza e la composizione dei tessuti, ma anche il contenimento della produzione, per ridurre gli scarti e la distruzione di essi.
Nei prossimi giorni, il testo della Risoluzione sarà reso pubblico, per misurare i passi compiuti dalle istituzioni europee in vista di questi importanti obiettivi.