E’ un giudizio severo quello di Alleanza Italiana sullo sviluppo sostenibile (Asvis) nel suo rapporto 2023, nella quale ha cercato di fare il punto sulla situazione italiana rispetto ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile elaborati dalle Nazioni Unite il 25 settembre 2015. In quell’occasione, l’Italia, insieme ad altri 192 paesi, si è impegnata per assicurare un presente e futuro migliori per il pianeta e le persone che lo abitano, con un’Agenda 2030 articolata in diversi target, tra cui sconfiggere la fame e la povertà, istruzione di qualità, parità di genere, consumo e produzione responsabili, vita sulla Terra e sott’acqua, ridurre le disuguaglianze ed energia pulita e accessibile.
Il rapporto dell’Asvis ha mostrato un quadro desolante, dato che in Italia non solo non vi sono stati netti miglioramenti nell’Agenda 2030, ma in alcuni settori vi sono stati addirittura passi indietro, come nella lotta alla povertà e alla fame nell’accesso all’acqua pulita e a servizi igienico-sanitari. Anche il sistema scolastico mostra i suoi limiti per la rilevata incapacità di generare una società inclusiva, per l’approccio meramente teorico e l’obsolescenza dei programmi.
Una situazione che secondo l’Asvis mina la credibilità del nostro Paese in ambito internazionale e, soprattutto, richiede un’azione incisiva da parte di governi e società civile italiani, i quali sono chiamati ad assumersi un impegno serio e a lungo termine per contribuire al raggiungimento di questi obiettivi.
Qui il testo del rapporto.