Di recente, Barilla ha instaurato un giudizio per la tutela dei propri celebri biscotti, ritenendo che quelli dei concorrenti Tedesco e Sapori Artigianali presentassero un’eccessiva somiglianza di forma con i primi, oltre ad avere un packaging del tutto simile a quelli dei propri prodotti, in particolare a quelli del marchio Mulino Bianco, così configurandosi un illecito concorrenziale.
In primo grado, Barilla ne è uscita vittoriosa, dato che il tribunale di Brescia aveva vietato ai suoi concorrenti la produzione di tre tipi di biscotti, il quali erano ritenuti in contraffazione dei biscotti “gocciole”, “pan di stelle” e “abbracci”, oltre a inibire l’utilizzo di alcune confezioni in quanto, anch’esse, troppo simili a quelle di Mulino Bianco. Le parti chiesero dunque al giudice di secondo grado di riesaminare la questione proponendo reclamo.
Il 18 marzo 2024 il giudice di seconda istanza ha mutato totalmente orientamento, respingendo le pretese di Barilla. I giudici hanno ritenuto che nel caso di specie sia intervenuta una volgarizzazione della forma dei biscotti, in quanto, come ben dimostrato da Tedesco, la sagoma e l’aspetto dei biscotti su cui parte attrice vantava il diritto di esclusiva sono ormai del tutto comuni nel mercato di riferimento, da cui ne deriva che non siano più contrassegnati da un grado di distintività tale da essere direttamente riferibili ai prodotti di Mulino Bianco e agli altri marchi Barilla. Sempre sullo stesso fondamento, si è ritenuto inoltre che gli elementi che caratterizzano le confezioni siano altrettanto ampiamente diffusi nel segmento di mercato, di conseguenza non possono essere idonei a richiamare il packaging di Barilla.
Infine, il tribunale ha altresì ritenuto non fondata la richiesta di intervenire al più presto mediante un procedimento di urgenza, in quanto è stato dimostrato che Barilla, già nel 2016, era a conoscenza della presenza sul mercato di biscotti simili ai suoi, venendo di conseguenza a meno il requisito dell’urgenza.